Modalità di consegna

I lavori inviati alla rivista devono essere originali, ossia non pubblicati altrove, e non devono superare i 40.000 caratteri di lunghezza, note e riferimenti bibliografici inclusi.

I contributi proposti vanno inviati per posta elettronica al seguente indirizzo: redazione@poweranddemocracy.it

Gli articoli sono pubblicati dopo essere stati accettati previa peer review (v. processo di peer review) e solo in casi eccezionali su invito. 

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Criteri redazionali

La rivista pubblica esclusivamente contributi che risultino conformi ai criteri redazionali indicati di seguito. L’uniformazione ai criteri redazionali è responsabilità di ciascun autore. 

Norme di carattere generale

I contributi devono contenere il nome dell’autore (con carattere Times New Roman, grandezza carattere 12) e il titolo (in stampatello, con carattere Times New Roman, grassetto, grandezza, carattere 12). Il nome dell’autore, l’istituzione di appartenenza, la posizione accademica o professionale e l’indirizzo e-mail devono comparire in nota nell’articolo previo inserimento di un asterisco accanto al nome dell’autore del testo secondo l’esempio riportato

Es.:

Maurizio Serio*

DOPO IL MULTICULTURALISMO, OLTRE IL SOVRANISMO

In nota: *Maurizio Serio è Professore associato di Storia delle Dottrine e delle Istituzioni Politiche nell’Università degli Studi Guglielmo Marconi. E-mail. m.serio@unimarconi.it.

Gli autori dovranno includere un abstract di max. 800 caratteri e cinque key-words, entrambi in inglese.

Per i contributi divisi in paragrafi, è necessario predisporre un Sommario iniziale in carattere Times New Roman 12 con i numeri e i titoli dei paragrafi (e di eventuali sottoparagrafi), separati da un punto:

Sommario: 1. Premessa. 2. La ricerca del perimetro della sfera pubblica tra questioni teoriche e conflitti pratici. 3. Fini pubblici e spesa pubblica. 4. La sovranità finanziaria e i suoi limiti costituzionali. 5. L’indebitamento come alterazione del modello tracciato dall’art. 53 cost. 6. La duplice dimensione della tutela degli interessi finanziari. 7. La stabilità finanziaria come bene pubblico sovranazionale. 8. I diritti fondamentali tra condizionamenti finanziari e sovranità popolare. 9. Un nuovo modello di amministrazione?

I titoli dei singoli paragrafi nel corso del testo devono contenere la numerazione, devono essere in carattere Times New Roman 12, in grassetto, senza punto, e non devono avere rientri, secondo l’esempio sotto riportato: 

Es.

3. Fini pubblici e spesa pubblica

Formato dei testi

I testi da impaginare vanno inviati alla redazione in formato WORD .doc

Font e corpo del testo

Utilizzare come unico font, Times (se Mac) o Times New Roman (se Pc): per il testo, corpo 12; per note, didascalie e tabelle, corpo 10. In caso di citazioni lunghe, corpo 11.

Allineamento

L’intero testo, prima di essere consegnato alla redazione, deve essere giustificato (fatta eccezione per il Titolo o per brani specifici da riportare centrati o tabulati).

Spaziatura

Controllare con l’apposita funzione di ricerca di WORD che non ci siano doppi o tripli spazi fra le parole. 

Immagini, grafici e tabelle

Vanno fornite a parte, in formato .jpg e con una risoluzione minima di 300 dpi, nominandole col numero indicato nel testo. 

Trattini

Si distinguono due casi: per unire due parole (spazio-tempo), si usa il trattino breve senza nessuno spazio, né prima né dopo; per creare un inciso all’interno (sempre a coppia) di una frase si usa il trattino medio, preceduto e seguito da uno spazio (è sufficiente – ma necessario – osservare sempre). 

Non si usano trattini tra la preposizione ex oppure pro e il sostantivo [es. ex presidente, pro secessione]

I trattini si usano invece tra il sostantivo e le seguenti preposizioni:

anti [es. anti-fascismo], extra [extra-parlamentare], post [es. post-comunista], pre [es. pre-politico]

Si cerca infine di unire il sostantivo alle preposizioni sopra, [es. sopraordinato], anti [es. antiparlamentare]

Maiuscole/minuscole

Occorre attenersi alla massima uniformità per quanto riguarda l’uso delle maiuscole e minuscole, cercando di ridurre le prime all’essenziale. 

In nessun caso si farà uso del neretto né del maiuscoletto-

Hanno la maiuscola iniziale: Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio dei Ministri, Paese e Stato con il significato di Nazione, al singolare e al plurale;

qualche esempio: Prima guerra mondiale, Parlamento, Guerra fredda; governo sempre minuscolo;

I termini generici delle cariche onorifiche o amministrative hanno il maiuscolo solo quando il termine è utilizzato per sostituire il nome della persona stessa:

[il Ministro ha dichiarato…]

[il ministro Rossi ha dichiarato…]

[il Ministro dell’Interno ha dichiarato…].

[il ministro dell’Interno Rossi ha dichiarato…]

san/santo/santa: hanno la minuscola iniziale quando si riferisce alla figura religiosa; hanno la maiuscola iniziale quando si tratta di un paese, un edificio, ecc.;

[es. Il viaggio di san Francesco inizia…] [La chiesa di Santa Maria Novella…]

I nomi dei mesi e dei giorni della settimana in italiano vanno sempre in minuscolo, in inglese in maiuscolo [es. lunedì, Monday];

Le istituzioni scientifiche e culturali, nazionali e internazionali, si scrivono con iniziale maiuscola: [es. Museo di Arte Moderna; National Gallery].

ATTENZIONE: la casa editrice il Mulino, la rivista “Il Mulino”.

Accentazione

Si raccomanda la correttezza nell’accentazione delle vocali: à, ì, ò, ù (sempre con accento grave); cioè, è, piè, ahimè, caffè, tè (con accento grave); 

né, sé, perché, affinché, poiché, allorché, sicché, giacché ecc. (con accento acuto). 

Non si deve utilizzare l’apostrofo per “è” o “È”. 

Corsivo

 Si utilizza il corsivo solo per: dare enfasi a una parola, titoli di libri, titoli degli articoli, titoli di opere d’arte (dipinti, sculture, film, ecc.) e per i termini stranieri; tuttavia i termini stranieri, se usati nel linguaggio corrente, vanno in tondo [es. élite, leader, déjà vu] e, se di uso comune, restano invariati al plurale.

Uso della “d” eufonica

La “d” eufonica si usa solo tra due vocali identiche: [es. ed entrò] [ad altri]

o tra 4 vocali di seguito [es. acciaio ed avorio]

Esistono soltanto due eccezioni: ad esempio e ad ogni modo.

Spaziature

s. e ss. e non seg., segg., sg. o sgg.

Fig. e Figg. Iniziale maiuscola in didascalia, minuscola nel testo

Tab. e Tabb. Iniziale maiuscola in didascalia, minuscola nel testo

cap. e capp., cit., cfr., e cc., vol. e voll. n. e nn.

[N.d.A.], [N.d.T.], [N.d.C.], et al., Ibidem, passim, supra, infra, ivi.

Sigle

sono in MAIUSCOLO [es. ONU, USA] tranne quelle che, se sciolte, sarebbero basse

[es. pil = prodotto interno lordo; pm = pubblico ministero].

Per cento si indica sempre con il segno %

Numeri e anni

Scrivere gli anni per intero: 2010-2011 e non 2010-11.

Non anni ‘60 ma anni Sessanta, non il ‘400 ma il Quattrocento.

I secoli vanno indicati sempre in lettere, NON in numeri arabi o romani, e con l’iniziale maiuscola [il Ventesimo secolo]

Spaziature dei nomi propri doppi (vale anche per la bibliografia finale):

F.G. Angelini, non F. G. Angelini

Nomi con la seconda lettera “h”

I nomi propri quali Philippe, Thomas, Charles, ecc. vengono abbreviati in Ph., Th., Ch., ecc. considerando cioè le prime due lettere come un’unica consonante.[FGA1] [FGA2] [FGA3] 

Uso delle virgolette per le citazioni

I brani riportati brevi vanno nel testo tra virgolette alte “…….”. Le virgolette apice singole ‘……..’ vanno utilizzate solo all’interno di altre citazioni. Se lunghi oltre le tre-quattro righe, i brani citati vanno senza virgolette, in corpo 11, staccati con una riga vuota dal testo che precede e che segue.

Un intervento esterno all’interno del testo va indicato con le parentesi quadre. Le omissioni vanno segnalate con tre puntini tra parentesi quadre: […], mai fra parentesi tonde (…) o con i soli tre puntini … 

Infatti i tre punti senza parentesi … indicano sempre e solo sospensione.

Note nel testo

L’esponente di nota nel testo deve sempre precedere i segni di interpunzione ed essere inserito dopo le virgolette [es. “L’Italia s’è desta”².]

Note a pié di pagina

Si utilizzano solo per chiarire e/o approfondire un concetto, per esprimere un concetto a latere del testo principale, per dettagliare un riferimento bibliografico o per indicare la letteratura di riferimento di uno specifico tema. 

I riferimenti bibliografici saranno comunque sempre espressi fra parentesi tonde: es. (Felice, 2020).

In nessun caso vengono impiegate per indicare la fonte di un passaggio indicato nel testo [vedasi §. Citazioni bibliografiche].

Si utilizzano, altresì, per indicare riferimenti giurisprudenziali e/o per segnalare gli orientamenti giurisprudenziali formatisi su una determinata questione [vedasi §. Citazioni giurisprudenziali].

Si utilizzano, altresì, per chiarire e/o approfondire i riferimenti normativi [vedasi §. Citazioni atti normativi].

Citazioni bibliografiche

Nel testo le indicazioni bibliografiche devono essere tra parentesi tonda: es. (Felice, 2020).

Per indicare l’eventuale numero delle pagine: (Felice, 2015: 40). 

Nel caso di più opere dello stesso autore, gli anni vanno separati da un punto e virgola. 

(Cognome, 1990; 1995; 2000). 

Se l’autore ha pubblicato diverse opere nello stesso anno, bisogna ordinare le pubblicazioni con le lettere a, b, c, ecc. (Felice, 2014a; 2014b). Ovviamente occorrerà avere questa accortezza anche nella bibliografia finale.

Se si tratta della citazione di più autori all’interno della stessa parentesi tonda, anche in questo caso si usa il punto e virgola. (Felice, 2019; Angelini, 2020).

Citazioni giurisprudenziali

Le sentenze vanno citate con l’indicazione della data per esteso e, laddove di non facile reperimento, anche della rivista che ne ha curato la pubblicazione.

Per es.:

Tar Abruzzo, L’Aquila, Sez. I, 17 dicembre 1986, n. 450, in Foro amm., 1987, 1183

Cons. Stato, Sez. VI, 5 aprile 2007, n. 1550 e NON Cons. St., n.1550/2007

Tar Liguria, Sez. I, 20 maggio 2019, n. 455 e non TAR Liguria

Corte Cost., 25 gennaio 2017, n. 35

Trib. Milano, Sez. XIII, 16 marzo 2011, n. 3546

Corte App. Milano, sez. I, 21 dicembre 2012, n. 8611

Cass. civ., Sez. III, 16 maggio 2017, n. 12012

Corte Giust. UE, 13 maggio 2014, C-131/12, Google Spain

Corte EDU, 7 novembre 2017, ric. 24703/15, Egill Einarsson c. Islanda

Per le sentenze straniere non è previsto uno specifico standard di citazione; è tuttavia necessario un utilizzo coerente delle modalità di citazione all’interno del medesimo contributo. 

Citazione di atti normativi

La forma delle citazioni degli atti normativi è quella consueta: articolo (art. + numero); eventualmente comma (comma + numero) e ulteriori partizioni; tipo di atto (abbreviato) ed estremi dell’atto. Quando si cita una lettera all’interno di un comma, bisogna riportarla con la parentesi tonda di chiusura e preceduta da lett.: per es. lett. a). 

Per es.: art. 7, comma 3, d.lgs. 25 gennaio 1992, n. 74.

Per i regolamenti e le direttive dell’Unione Europea, si deve indicare prima l’anno e poi il numero.

Per es.: 

Regolamento UE 2016/679 

Direttiva 2014/42/UE

Si raccomanda di ricordare che: – quando si citano norme della Costituzione, «Cost.» va maiuscolo: per es., art. 100 Cost.: – legge va sempre minuscolo, anche nell’abbreviazione: per es., l. 241 (non L. 241); – prima dell’indicazione del tipo di atto normativo, non vanno articoli determinativi (per es., art. 3, l. proc., non art. 3 della l. proc.); – quando si cita un atto per esteso, dopo l’anno va sempre la virgola (per es. l. 7 agosto 1990, n. 241 non l. 7 agosto 1990 n. 241; – dopo n., prima del numero dell’atto, va sempre uno spazio (per es. n. 241, non n.241). 

Tra il numero di un articolo o di un comma e le espressioni bis, ter, quater, ecc. (da indicare sempre in corsivo), non va inserito un trattino, ma solo uno spazio (es. art. 14 bis, non art. 14-bis); – il testo unico non è un tipo di atto normativo: i testi unici non compresi nell’elenco delle abbreviazioni, quindi, la prima volta si citano indicando l’atto con cui il testo unico è stato adottato (per es., il testo unico adottato con d.p.r. 6 giugno 2001, n. 380», non il testo unico 6 giugno 2001, n. 380); – decreto legislativo si abbrevia d.lgs. (non d.lg., né d. lg.); – decreto legge si abbrevia d.l. (non decreto-legge, né decreto legge); – comma e commi non si abbreviano; – anche nelle citazioni in forma abbreviata, l’anno va indicato con le quattro cifre: per es., «l. n. 241/1990» (non l. n. 241/90).

Per gli atti legislativi stranieri non è previsto uno specifico standard di citazione; è tuttavia necessario un utilizzo coerente delle modalità di citazione all’interno del medesimo contributo. 

Bibliografia finale

La bibliografia finale va composta secondo il modello che segue. 

Rosso G. (2015a), Titolo. Eventuale sottotitolo, Casa editrice, Città 

Id. (2015b), Titolo. Eventuale sottotitolo, Casa editrice, Città

In caso di opera collettanea, va sempre indicato il curatore

Evitare le formule Aa.Vv. o simili.

Per indicare il/i curatore/i utilizzare sempre la formula tra parentesi (a cura di).

Cognome N., Cognome N., Cognome N. (a cura di) (2019), Titolo. Eventuale sottotitolo, Casa editrice, Città

Se si vuole indicare il curatore di un’edizione critica o di un testo altrui

Dopo aver riportato correttamente autore e titolo dell’opera, indicare il curatore prima di casa editrice e città:

Sbutega A. (2009), Storia del Montenegro, a cura di M. Serio, Rubbettino, Soveria Mannelli

Se si tratta di un contributo o saggio contenuto in un volume collettaneo

Campati A. (2017), Costruita da élite, messa sotto accusa dai popoli? L’Europa e il dilemma democratico, in Iodice A. (a cura di), Per un nuovo inizio. Democrazia, economia e politica estera nell’Unione Europea, Editrice Apes, Roma: 81-100

Per indicare la traduzione italiana di un testo in lingua straniera

Red A. (2012), Title. Subtitle, Press, City, year; trad. it. Titolo. Eventuale sottotitolo, Casa editrice, Città.

Per opere in più volumi [ed eventualmente in più tomi]

indicare vol. oppure t.

Per indicare articoli apparsi su riviste scientifiche

Angelini F.G, Felice F., Serio M. (2010), “Il nostro compito”… una volta ancora, in “Nuova Economia e Storia”, XVI, 1: 83-92

Per indicare articoli apparsi su quotidiani o testate giornalistiche cartacee:

Angelini F.G. (2019), Il Terzo settore per la democrazia, in “Avvenire”, 30 marzo

Per indicare articoli o contributi apparsi su siti web

Le riviste on-line dotate di codice ISSN sono citate con la loro intitolazione, in modo analogo a quelle edite in formato cartaceo, senza indicazione anche dell’indirizzo web. 

Per i contributi editi su riviste on-line non dotate di codice ISSN e per tutti gli altri contributi su siti web, è riportato anche l’indirizzo web di riferimento in formato corsivo, unitamente alla data di consultazione.

Per es.:

Cognome N. (anno), Titolo in corsivo, in “Nome del sito o della testata elettronica”, indirizzo web, [data di ultima consultazione]

Per indicare testi sacri:

Citare in corsivo il titolo del libro seguito dal numero del capitolo poi, dopo la virgola senza spazio, i numeri dei versetti separati da un punto.

Titolo abbreviato del libro, 3,10 e non 3, 10.

Is 115,4-5.8; 1 Gv 4,10.

Per citare voci enciclopediche

Utilizzare la medesima formula per le citazioni bibliografiche (Es. Rosso G. (2015a), Titolo. Eventuale sottotitolo) e poi inserire, a seguire, nell’ordine: “in”, il nome dell’enciclopedia in corsivo, numero romano del volume, il luogo di edizione, il numero della/e pagine citate preceduto dai :

de Vergottini G. (1970), Stato federale, in Enciclopedia del diritto, XLII, Giuffrè, Milano: 831-859